martedì 24 novembre 2009

Funghi

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In pausa pranzo. Sai, c'è la macchia vicina, non ce la fai una scappata a metà settimana per vedere se c'è qualcosa prima che tutti i pensionati di questo mondo ti fottano ogni singolo fungo?
Perché questo è il destino di chi lavora in settimana e ci può andare solo il sabato e la domenica: trovare gli avanzi, e con fatica. Ribelliamoci! :-)



venerdì 2 ottobre 2009

un dono

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E chi se l'aspettava? E' una vita che quando guardo le teiere di ghisa sarei preso da un irresistibile impulso ad acquistare, poi mi fermo sempre perché so che il tè si fa benissimo anche nelle teiere che ho già.
Ma un regalo di compleanno, beh, un regalo è diverso. Piacevole. Inatteso.
Bellissimo, peraltro. Giudicate voi ;-)




giovedì 3 settembre 2009

Lavoretti serali

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Ebbene sì, mi sono deciso a montare il trasduttore che m'aveva preso Massi per la chitarra portoghese. Ieri sera a casa sua (e non avrei potuto fare altrimenti visto che non ho le punte adatte per fare quel lavoro) s'è operato la bestiola. Fatte due prove, posizionato il trasduttore, provato un po' di biadesivo a modo il lavoro è venuto proprio bene, pulito e solido. Mi dispiace un po' che da ora in poi non avro' più quella montagna di fili e nastro da carrozziere attaccati sulla tavola, che facevano tanto folkloristico e cialtrone, ma le esigenze di gestire i troppi strumenti, specie sul palco, cominciavano a farsi pressanti. E anche un segno di buona volontà per dedicarsi con più attenzione ai Creuza de Ma ci voleva anche da parte mia. Occorrerà dedicarsi al bouzouki, ora ;-)
Grazie mille Guidone! Insostituibile come sempre.

venerdì 3 luglio 2009

E se fossi...

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... in Provenza?
Non faccio che raccogliere spighe di lavanda quando torno dal bar dopo pranzo.
Ne raccolgo una ogni volta e la metto lì, come monito.
Sta a significare di non dimenticarsi di viaggiare; significa che anche se uno si sposta può sentire altri luoghi come casa.
Perchè non è così semplice? Perchè non posso semplicemente concentrare il lavoro di una settimana in una giornata piena e utilizzare i tempi morti per andarmene a passeggio Lourmarin, a cena alla Petite Maison di Cucuron, a bermi un pastaga a La Ciotat?
Perchè c'e' un workaholic in agguato dietro a ogni angolo e se hai cinque minuti liberi ti fa fare cose inutili per il resto del mondo ma per lui assolutamente primarie.
La spiga sta a significare che non diventerò mai così.
E' carattere.
E chi dice che siano gli eventi a portartici, mente. Era latente e c'è cascato.
Io, che siano gli eventi a condizionare la mia vita, non c'ho mai creduto neanche un po'.

giovedì 2 luglio 2009

Kefir

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Lo vedo.
Penso subito "ayran".
Lo compro. Lo apro. Lo bevo.
Penso subito "mmmmhhh, succo di pecorino".
Il Kefir - che è buono, eh - è latte fermentato con una serie di fermenti dai nomi impronunciabili.
Di fatto, diluito 1 a 2 con l'acqua e' come l'ayran turco.
Piace solo a me, e ai turchi. E a qualche montanaro caucasico, probabilmente.
Però è pieno di probiotici e fa bene, e se non lo bevete, beh, lo berrò io! ;-)

mercoledì 1 luglio 2009

Milano? Firenze? Ma per piacere! - Milan? Florence? Please!

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Lavorare fuori? Grande città? Milano? Firenze?
Manco morto.
La pausa pranzo si fa al mare. C'e' la duna, si fa il bagno, il picnic nella macchia e vaffanculo a tutto.
Ma quale città? Io voglio vivere...
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Working out of town? A big city? Milan? Florence?
I'd rather die.
We spend our lunch time on the seaside. There's a nice dune, we bath, we picnic in the scrub and fuck everything.
What hella city? I wanna live...

mercoledì 20 maggio 2009

Pausa pranzo - Lunch time

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La mia compagna di pranzo oggi era lei. Una ghiandaia, una delle tante che vivono qui tra i lecci e i pini. Di che dovrebbe aver paura? Della mia pizza?
Vado matto per i corvidi, pare lo sappiano...
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She was my lunch mate today. A jay, one of the many which live here among holm oaks and pine trees. What should it be afraid of? My pizza?
I love corvids, it seems they know it...

martedì 21 aprile 2009

Evvabbe', allora la ricetta.

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Sì, del fottuto Vindaloo. 
Premetto che io sono un cuoco istintivo e quindi non vi incazzate se scrivo robe come "a occhio" o "un po'". Le dosi non servono a chi fa da mangiare. Servono a chi scrive i libri di cucina per le scimmie.
Innanzitutto, io preferisco maiale ma anche pollo o cosa vi pare va bene. Pensate che dei Portoghesi in India facessero tanto gli schizzinosi? Voglio dire, un popolo che fa il maiale con le vongole e lo fa anche buono, non si fa tanti problemi su cosa-sta-bene-con-cosa.

Io prendo la scamerita, la taglio a pezzetti. Giusti, ne' caccole ne' spezzatino. In una ciotola le faccio fare amicizia con: aceto bianco, spezie da cuscussù - come lo chiamano a Livorno - tipo curry misto o un masala che vi piace ma non dolce, saporito - semi di finocchio tritati, cumino (poco che altrimenti puzza di morto), un tocchettino di cipolla tritata fina, peperoncino a palla. Il vindaloo non deve essere piccante, deve essere da lacrime. Se aveste anche della paprika ungherese, non quella merda che si trova al supermercato, mettetecela senza indugio.
Io se ce l'ho ci metto anche un po' di yogurt, che frolla meglio. Se manca l'aceto si mette il vino bianco che tanto berlo fa schifo. No, niente lagne, il vino bianco non esiste; perlomeno come bevanda, dico. Se non c'è nemmeno quello allungate il Jack Daniel's, il Jameson, diavolo, e metteteci quello. Certo però che se in casa non c'avete l'aceto bianco ma c'avete il Jack siete messi male.
Poi, dopo una mezz'ora o anche una mezza giornata, se vi siete ricordati di preparare tutto per tempo, pigliate un tegame, scaldate l'olio, vuotate tutto insieme nel tegame e fate cuocere finche' non vi convince, con un pizzico di sale e, se non c'avevate messo lo yogurt, un pezzettino piccolo di burro.
Col coperchio, certo. Un po' sì e un po' no, cazzo, vedete voi come tira il sugo, no? Ma insomma bisogna dirvi tutto?
Poi, aggiungete peperoncino, non si sa mai.
Gnam.
L'ho detto di mettere del peperoncino? Beh, nel dubbio, aggiungetene ancora.
Non aspetto altro che di veder crescere e fruttificare le mie piante di Naga, poi vediamo che effetto fa...

Ah, dimenticavo: il peperoncino. Vorrete portarne un po' in tavola, spero.

lunedì 20 aprile 2009

L'avevo detto...

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L'avevo detto, io, che facevo il vindaloo. E Les Negresses Vertes sono stati d'aiuto, come sempre.

giovedì 9 aprile 2009

Arrivera'.

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Arrivera', il bel tempo arrivera'. Me l'ha detto stamani il limone di mi' ma', fiorendo di sorpresa. E che fiore. Io mi voglio fida', der limone, anche se gia' me lo immagino che a Pasqua mi tocchera' sta' tappato 'n casa, e niente Vespa. Fanculo. Vorra' di' che mi 'nventero' il modo di scatta' du' foto buffe...
Per ora, godetevelo anche voi :-)

martedì 7 aprile 2009

Un amico gratis con ogni Carlsberg

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Non lo so se ti danno un amico gratis, ma col caldo che e' venuto una birretta e' un dono degli dèi.
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I don't know if they're giving you a free friend, but in this warm weather a beer is a gods' gift.

lunedì 30 marzo 2009

Printemps

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E così mi dicono che la primavera è arrivata. Sara', ma il finestrino del treno e' rigato di pioggia e io non riesco ancora a switchare alla Vespa per i trasferimenti del fine settimana. L'ora legale mi ha scippato del sonno, anche se mi sono alzato dieci a mezzogiorno, perche' e' il lato mentale della faccenda che fa la differenza. E poi ti trovi a passare un pomeriggio intero a sognare di essere nel Vaucluse, nel Luberon, e ti accorgi di essere stato ore a leggere e rileggere i menu de La Petite Maison di Cucuron, un posto dove vorrei tornare istantaneamente per passare un po' di tempo in tranquillita'.
Eppure sono sul treno, e a Pisa salgono le stesse filippine che scenderanno a Livorno, chiassose e allegre come al solito. Arrivero' un po' prima, grazie ai ritardi consueti delle ferrovie che lasciano che prenda una coincidenza che non dovrei. I Counting Crows scorrono dal minidisc fino alle orecchie, un flusso di elettroni in quattro quarti.
Sto tornando a casa.

martedì 17 marzo 2009

St. Patrick

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Un felice giorno di SanPatrizio a tutti quanti.
E un augurio speciale ad un'amica che non c'e' piu, sparita giu' nella tana del Leprechaun troppo presto, in un giorno di fine estate.
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A happy St.Patrick's day to everyone. And a special wish to a friend who's no more here among us, vanished too soon into the Leprechaun's hole, in a late summer day.

lunedì 9 marzo 2009

E' iniziata la stagione

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Di cosa? Ma degli asparagi, ovviamente! E ora non c'e' girata, passeggiata, qualsiasi spostamento durante il quale l'occhio non scatti alle piante d'asparagina appena si presentano.


E poi la doverosa trasformazione dei prelibati turioni in ottimo e abbondante condimento per la pasta, un filo di scalogno fresco, un coltello affilato, un bel tagliere di legno e tutto ti sorride. Me lo dite voi come si fa ad essere nervosi in questo periodo? Vivo circondato dal nervosismo, mi viene un dubbio: ma stare beati e tranquilli non sara' mica il fattore scatenante???

Poi te ne vai a fare un giro al mare, dove sai che si', piante d'asparagina ci sono ma non e' il terreno adatto, inutile guardare che tanto asparagi non se ne trova. Peccato sia il substrato ideale per i porri...! Come si fa? mica si possono lasciare li', accidenti. Ed ecco che tiri fuori il tuo bel coltello da pastore còrso, quello col manico d'olivo - cosi' non ti devi preoccupare che si sciupi - che tieni sempre in tasca, e ti dai da fare. Poi basta andare giu', dove le onde sciabordano tra gli scogli, a lavarti un po' e pulirli prima di tornare. Perche' se fai i porri sappilo, ti riempirai le mani di fango sottile e molliccio, come una vernice.
Ma che profumo, roba da non credere. Il sole sta scendendo dietro a Capraia, lo Scoglio del Falcone si staglia, sulla cima qualche gabbiano. Ora di tornare a casa, uscire a fare due passi dopo aver accompagnato Elena al treno (sigh), per fare due foto e vedere se si incontra qualcuno.
Domani frittata, statene certi!

sabato 28 febbraio 2009

Vindaloo

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E ieri sera Vindaloo. Il maiale nella foto stava allegramente godendosi un bagnetto di spezie, finocchio, peperoncino, aceto e yogurt prima di finire nella casseruola a rosolare con la sua stessa marinata.
Piu' peperoncino, piu' peperoncino; il Vindaloo deve essere infernale.
E pensare che nonostante si tratti di un piatto tipico indiano, se lo sono inventato i portoghesi. Vecchie sagome.
Ah, che felicita'.

Canon G9, low ISO setting, tripod, manual mode.

venerdì 27 febbraio 2009

Dolci, tenere euforbie

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Oggi strippo.
Ecco perche' scatto foto alle fioriere sul terrazzo e le torturo col post-processing, cosi', per vedere se strippano anche loro. Ci dovevo piantare i peperoncini, qui, ma come fai? Arrivi incazzato come una scimmia, hai frantumato un umidificatore in corridoio inondando tutta la casa di minute e taglienti schegge acuminate e acqua densa di calcare, la macchina si e' fottuta, la batteria sgonfia, eppure l'avevano cambiata venti giorni fa. Dicono che non c'e' dispersione. Pero' si scarica. Lo so io cos'e', e' posseduta. O forse sono io ad essere maledetto, chissa'.

Pero' stamani mi decido a tagliare quella stramaledetta erbaccia, zappettare e preparare un bel substrato soffice per i semi di Naga, il peperoncino piu' poderoso del mondo, vado in terrazzo, guardo le fioriere e che ci trovo? Ecco cosa ci trovo: delle euforbie innocenti e tenere, punteggiate da altri dolci fiorellini color indaco, che mi scongiurano, mi supplicano di non tagliarle.
Eccheccazzo, siete sleali. Vaffanculo, dolci erbette, ma lo sapete che c'ho una giornata di merda? Era sterminandovi che contavo di rilassarmi; peccato mi senta una merda a farlo... no, non posso. E' istintivo, prendo la G9 e scatto, e mentre mangio maltratto quello scatto intenzionalmente sovraesposto, tiro quelle curve, esaspero i livelli, schermo, brucio, spingo il contrasto. Niente. Non ne vogliono sapere. Maledettissime tenere euforbie.
Alla fine, la foto non e' poi cosi' male, sembra un rendering, ho tolto loro la verosimiglianza, la connessione con la realta', forse l'anima.
Sara' stato il doner kebap, sara' stato il çay, sara' stato maltrattare le tenere erbette ma ora non e' che me ne freghi piu' molto di tutto questo casino, della catasta di lavoro che c'e' allo studio e dell'inversamente proporzionale numero di persone a svolgerlo. Me-ne-fotto.
E ora scusatemi, ma devo annaffiare le mie euforbie, le mie dolci tenere euforbie.

lunedì 2 febbraio 2009

No Rain. Con ironia.

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Stasera tornavo a casa, dal lavoro.
Piove, con una fastidiosa intermittenza: a tratti nulla a tratti un muro d'acqua. Le auto che vengono contro di me procedono a stento e sollevano una nuvola d'acqua che, mischiata a quella che scende dall'alto, i tergicristalli non riescono a spazzare via. Cazzo, non vedo nulla. Niente. Si procede col radar, col sesto senso che il percorrere la stessa strada avanti e indietro ogni giorno da piu' di tre anni ormai ha impiantato nella mia testa. Sto quasi per decidere di fermarmi quando alla radio, nel casino della pioggia battente, distinguo due o tre note; bastano istantaneamente per capire di che pezzo si tratti. No, non ci credo. E' "No Rain", dei Blind Melon. Ed eccomi qui, nel bel mezzo del diluvio universale, con la voce incredibile di Shannon Hoon che continua a lamentarsi della totale assenza di pioggia con me, Melone Cieco per il fiume che mi scorre davanti agli occhi. Alzo il volume. A palla. E' surreale e bellissimo. La pioggia non la sento più. La voce di Shannon mi commuove, lui non c'e' piu' da un bel pezzo, un altro di quelli che hanno esagerato e un po' di polvere se li e' portati via. Il pezzo finisce, spengo la radio e d'un tratto finisce anche di piovere. Profetici? Ironici? Non so. So solo che sono felice, e che se ci fossero ancora i Blind Melon lo sarei ancora di piu'.

martedì 20 gennaio 2009

Bona, la pasta 'oll'arzelle.

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A casa di Ele mi garba un casino 'uando ti svegli, t'alzi e in cucina ci trovi un ciotolo 'he strabuzza d'arzelle. De', dici te, e siamo in Verzilia, diobono, 'sa ci volevi trova', 'r capriolo? Difatti mia mi lamento, io, figurati. E' la stagione meglio, gennaio e febbraio Si tratta di penza' a cosa facci. Di solito le scerte so' due: o ci si fa una zuppina sur pane o ci si fa la pasta; sara' che fa' la zuppa e' piu' palloso, sara' che ar limite se diaccia un poino siamo sempre a tempo a scardalla, la pasta, ma la zuppa no, vado pella pasta. L'arzelle 'uarche saggio l'ha bell'e messe a spurga' la sera prima, in un ciotolo sur piatto rovesciato, sempre nella su' acqua di mare. E' 'mportante, senno' mangi un chilo di rena e 'un hai bisogno dell'integratore di sali minerali pe' quarche mese.
Pigli 'n tegame decente, magari d'alluminio, di 'uelli 'he i verziliesi 'hiamano "cazzarola", ci stiocchi un popo' d'olio, uno spicchio d'aglio tagliato 'n tre o quattro pezzi, lo metti ar foo pero' piano, 'he senno' strina l'aglio e sa di 'arogna 'ndiana. Mentre l'olio piglia 'r sapore ci triti un po' di pementa, no troppa senno' l'arzelle spariscano. Poi ci vole un pezzettino di cipolla, mia tanta, giusto per arrotonda' 'r sapore der soffritto; la trinci fina e la fai sfrigge anche lei. Una gozzatina di vino bianco e 'r fornello a palla, pe' sfuma', poi 'na 'ucchiaiata di pomodoro, o anche 'n pomodorino pallino, uno solo, che 'un deve esse' pasta ar pomodoro, ma serve pe' fa' sapore. Eccolo qui', 'r fondo. Io a dilla a voi ci trito 'n poino di pepe ar volo e ci butto 'n cucchiaino d'anaci (la mastice, eh, no i semi) ma so' gusti.
L'arzelle vanno fatte apri' in una padella larga, a foo vivo, piu' veloce possibile, si raccattano 'or cucchiaio e ci si mettano ar volo, prima 'he 'l cardo l'asciughi; cosi' si evita 'e la rena che c'e' restata dentro passi ner sugo.
La pasta (anche qui' fate voi, io ci fo li spaghetti di 'uelli grossi) la 'oci 'ome ar solito, e la levi un menutino avanti, 'osi' finisce di 'oce ner sugo. Un poino di prezzemolo tritato ar volo e siamo ar tavolino. Ah bona. Piovera' anche, oggi, ma caa voi 'he me ne 'mporti?